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Il sassofonista*

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Fuoco e fiamme

nel sax di Wayne,

con lunghissime lingue,

parole e rantoli.

Pulsa dolore e gioia,

alternando le note.

Seduttore,
fa urlare le pance: ancora, ancora!

Ottant’anni tra martelli, corde, 

spazzole e piatti.

La cavea è un ventre:

piena o vuota, è sempre affamata.



*Wayne Shorter, esibitosi col suo quartetto all’Auditorium di Roma il 21 luglio 2013, vedi anche http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Poesia&Id=2252

 

 

 

 Loredana Savelli - 22/07/2013 22:17:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ciao Fabrizio, grazie. Non sono un’esperta di jazz ma ne avverto la magia. Quando sei di fronte a virtuosi del calibro del Wayne Shorter quartet ammutolisci, ma qualcosa ti rimane, una suggestione, energia, gioia anche.
Ciao, benvenuto.

 Fabrizio Giulietti - 22/07/2013 21:55:00 [ leggi altri commenti di Fabrizio Giulietti » ]

note di jazz in un sublime intreccio evocativo.
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